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Da Mercato Saraceno al crinale fra Fiume Savio e Fiume Uso

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MERCATO SARACENO

A margine di una grande rupe, in una conca che degrada ripida verso il letto pietroso del Savio, sorge Mercato Saraceno. Collocato sulla E45 è il primo popoloso paese (l'unico, in questi anni, a non aver accusato calo demografico) che s'incontra dopo Cesena. Le prime documentazioni della sua storia risalgono al 1200, periodo intorno al quale si ha notizia che vicino al mulino ad acqua (esisteva già nel 1153) il signore del luogo, Saracino degli Onesti, di famiglia ravennate, volle "creare" un mercato, sullo spiazzo vicino al fiume dotato dell'unico ponte sul Savio tra Cesena e Bagno di Romagna. Il "Mercato di Saracino" ebbe inizio il 4 maggio e durò 10 giorni, e fu tanto importante che nei secoli successivi rimase l'unico della zona e diede il nome alla località. Nell'800 Mercato Saraceno divenne luogo di riferimento (2 mila operai) delle attività estrattive di zolfo che erano iniziate ghà nel '500 e si diffusero nel circondario creando le miniere della Boratella, di Monte Giusto, Monte Iottone, Formignano e stimolando una tale presenza demografica e di traffico da progettare, in zona, il passaggio di una ferrovia. Il progetto non fu mai condotto a termine ma l'attività dello zolfo ha segnato fortemente il territorio e l'intensa vita sindacale e politica ha attirato in loco uomini come Andrea Costa (1884).

 La rupe

Mercato ha piazze, piccole strade, bellissime chiese e, soprattutto dintorni di grande suggestione naturalistica e panorami a perdita d'occhio. Su tutto domina tuttavia la rupe che fa da sponda destra al Savio, una formazione geologica di grande suggestione, limata dallo scorrere del fiume. Poco lontano il profilo del ponte in muratura, esistente già nel XIV secolo e ristrutturato nel 1664 per volere dell'arcivescovo di Ravenna Filiasio Roverella, collega le due rive.

 Piazza Mazzini

E' la piazza principale del paese (diviso in tre terrazze fluviali: Piazza di Sopra, Borgo di Mezzo, Piazza di Sotto), e da essa si dipartono tante piccole vie che formano l'ordito del centro storico. Nella piazza una sosta merita lo storico "Caffè Ragno", attivo sin dal 1913.

 Lo stemma del Comune

Raffigurato sulla facciata del Palazzo Comunale, che si affaccia in piazza Mazzini, è un cosiddetto "stemma parlante" (un moro bendato) non legato, tuttavia, alle origini del luogo.

 

 Palazzo Dolcini (Viale Matteotti - Visitabile - tel 0547-699722)

Costruito nel 1927 come Casa del Fascio su progetto dell'architetto Ugo Dolcini è una tipica costruzione liberty che non indulge però nell'ornato e nell'orpello. Ristrutturato tra l'83 e l'87, oggi è cinema e teatro (200 posti).

 

 Chiesa di S.Maria Nuova (Piazza Mazzini - Visitabile - tel 0547-91077)

E' il primo edificio religioso sorto a Mercato Saraceno. Fu fondata infatti dai religiosi dell'Ordine di S.Agostino verso la fine del XIV secolo. All'interno: Lapide in morte di Arnaldo Mussolini, esattamente nel punto in cui è tutt'ora collocata hanno riposato per un inverno le spoglie di Arnaldo Mussolini che il fratello Duce volle, a dispetto dell'editto napoleonico e delle osservazioni del prevosto di quel tempo, fosse sepolto in chiesa poiché per la neve era inagibile il cimitero di Paderno, dove furono traslate successivamente. San Francesco e la Maddalena, olio su tela, di Cristoforo Serra (1600-1689) pittore cesenate allievo del Guercino. S. Antonio da Padova e il S.Vescovo, olio su tela, di Cristoforo Serra risale al XVII secolo.

Chiesa della Madonna della Vita (Piazza G. Gaiani - Visitabile - tel 0547-91077) Collocata nell'antico Borgo di Mezzo è il secondo edificio religioso sorto nella parte antica di Mercato Saraceno. Risale infatti al 1642.

Antico Mulino

Antico Mulino(Piazza Montalti)

Dall'attività intorno a questo grande edificio iniziò la storia del paese. Non è l'originale, ma a questa struttura è legato un altro avvenimento epocale: verso la fine del secolo scorso, utilizzando la forza motrice dell'acqua, il mulino fece di Mercato Saraceno la prima città della zona illuminata dall'energia elettrica. Oggi è adibito ad abitazione privata.

 

Chiesa della Madonna del Ponte Vecchio (Via Marconi - Visitabile - tel 0547-91077)

Ubicata sulla sponda destra del Savio, di fronte al vecchio mulino fu costruita nel 1557, anno della grande piena del fiume (13 settembre) testimoniata da una lapide ora murata nei pressi della Chiesa stessa. L'arcata del ponte a ridosso della chiesa fu distrutta dai tedeschi in ritirata il 9 ottobre 1944. Al suo interno si trovano alcuni ex voto dedicati alla Madonna del Ponte Vecchio che testimoniano la venerazione e i miracoli attribuiti all'immagine della Vergine.

 

I DINTORNI

 SAN DAMIANO (A 1 chilometro dal centro di Mercato in direzione Cesena)

Lo sviluppo di Mercato ne ha fatto praticamente un quartiere del capoluogo ma i primi insediamenti si riferiscono ad un presidio di difesa della città di Sarsina in epoca romana. Di questo periodo restano infatti tracce di pavimentazioni che testimoniano anche la successiva costruzione di ville. Al XVIII risalgono il borgo e alcune case. Nei secoli successivi si aggiunsero belle ville che trasformarono il paese in zona residenziale.

Pieve dei SS. Cosma e Damiano

 Pieve dei Santissimi Cosma e Damiano (S.Damiano, Via Roma - Visitabile - tel 0547-91168)

Sorge su un poggio e fino al 1769 fu la chiesa principale di Mercato Saraceno, dove venivano battezzati tutti gli abitanti. Fu la prima pieve della diocesi di Sarsina. Fondata intorno all'850 d.C., se ne hanno notizie scritte sin dal 972, in una testimonianza nella quale Onesto, arcivescovo di Ravenna, concede in enfiteusi a Pietro degli Onesti, le terre della pieve. Nel primo secolo sorgeva qui un tempietto dedicato alla dea Cerere. I restauri più recenti hanno portato alla luce antichi brani di affreschi riferibili al periodo 1490-1510. Un graffito inciso su un mattone all'esterno della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano testimonia che l'edificio attuale esisteva già nel 1077. All'interno: Madonna con il Bambino, S.Giovanni Battista e S.Antonio Abate, pala d'altare, datata 1601, del pittore ravennate Bernardino Guarini. Assunzione della Vergine: questa vorticosa assunzione fa spicco nella cupoletta del presbiterio. Ma l'affresco (1751) non è che parte dell'intero ciclo, opera alla quale contribuì il pittore ranchiese Michele Valbonesi, allora appena ventenne. Lungo la volta della navata centrale sono raffigurati infatti anche S.Vicinio in preghiera, La Consegna delle chiavi, La Trasfigurazione e Il Sacrificio di Melchisedec. Il martirio dei Santi Cosma e Damiano, olio su tela, collocato cull'altare maggiore, databile intorno alla metà del XVIII secolo. Opera di Michele Valbonesi da Ranchio (1731-1808). Sarcofago romano, databile al III secolo d.C. è stato rinvenuto, insieme ai resti di alcune ville e di una piccola necropoli, nella zona dove sorge la Pieve di S. Damiano. E' collocato nel presbiterio della Chiesa e conteneva le spoglie di Sabino Valeriano, giovinetto morto a 17 anni.

 

MONTECASTELLO (A 3 chilometri da Mercato sulla SP in direzione Bagno di Romagna)

Altro piccolo borgo rurale. Vi si trova un oratorio settecentesco e la Chiesa parrocchiale costruita nel 1760 e dedicata a S.Lorenzo. Sulle colline intorno a Montecastello sorge la Chiesetta della Madonna della Neve eretta a ricordo di un'apparizione. Palazzo Gori (Sulla piazza di Montecastello), rustico-padronale del XVII secolo ora abitazione privata.

 MONTE SASSO (A 3 chilometri da Mercato in direzione Ciola) E' un minuscolo agglomerato rurale raccolto intorno ad una chiesa ed al suo sagrato che è anche la piazza del borgo. All'interno della Chiesa un pregevole crocifisso ligneo, opera anonima la cui realizzazione è databile alla metà del XV secolo.

 MONTESORBO

Pieve di S.Maria Annunziata

 

 Pieve di S.Maria Annunziata

Una bellissima strada, panoramica e ben tenuta conduce (8 chilometri dal centro di Mercato, segnalata da cartelli) alla straordinaria Pieve di Montesorbo, dedicata a S. Maria Annunziata.

 

Capitelli cornizi all'interno della Pieve

Capitelli cornizi all'interno della Pieve

 

La Pieve di S.Maria Annunziata (A 8 chilometri da Mercato in direzione Ciola - Visitabile nei giorni di festa oppure su prenotazione - tel 0547-692311) Unico monumento nazionale riconosciuto ufficialmente dalla Soprintendenza nel territorio del Comune, risale al VIII secolo d.C., è l'unica a croce greca riscontrabile nella zona. Un elemento, quest'ultimo, che farebbe attribuire la sua edificazione al Vescovado di Ravenna. Collocata su un poggio che domina sereno e solitario la zona circostante, l'area della Pieve lascia respirare un'aria di grande intensità e raccoglimento. Capitelli Corinzi collocati all'interno della Pieve testimoniano il fatto che fu costruita con materiale di riporto, probabilmente ricavato da preesistenti insediamenti o da un tempio romano. Colonne in marmo greco, con la croce scolpita, ora utilizzate per un baldacchino che ricopre l'altare della Pieve di Montesorbo, provengono da un antico ciborio del IX secolo con decorazioni fitomorfe e figure di pavoni, di cui rimangono i resti affissi alle pareti.

Madonna con il Bambino

Sull'altare maggiore della Pieve si può ammirare copia del bellissimo quadro quattrocentesco attribuito a Bartolomeo di Maestro Gentile da Urbino. L'originale è conservato nel Museo d'arte sacra della vicina Sarsina.

Acquasantiera

Formata da una vasca di marmo rosso di Verona è databile al II secolo d.C.

Lastra tombale

Fra i vari frammenti marmorei collocati sulle pareti della Pieve di Montesorbo merita attenzione l'epigrafe con raffigurazione di croce a treccia parte di una lastra tombale di sacerdoti collocabile tra l'VIII e il IX secolo.

Epigrafi

Sulle pareti della Pieve figurano queste suggestive epigrafi medievali.

 

LE PASSEGGIATE

Paderno (A tre chilometri dal centro di Mercato, indicazione a sinistra, si attraverso il ponte sul Savio e si costeggia il vecchio mulino).

Molto bella la strada per raggiungere il luogo che, però, non è segnalato. Dalla piazza il percorso s'incunea sulla riva destra del fiume con straordinari panorami accompagnati dal verdeggiare delle acque del Savio. Bellissima la veduta della valle con la E45. In cima alla strada c'è la casa che fu di Arnaldo Mussolini. Di fianco alla casa, in periodo fascista, fu costruita una chiesa di stile "piacentiniano", che oggi appare un po' lasciata a se stessa. Singolare anche l'atmosfera del cimitero gotico ubicato poco più sopra, dove sono sepolti Arnaldo Mussolini (morto nel 1931) e il giovane figlio Sandro Italico (morto a Cesenatico nel 1930).

 

Casa di Arnaldo Mussolini (Visitabile chiedendo agli attuali proprietari) Al suo interno è conservato lo studio con alcune carte appartenute al fratello del Duce che qui soggiornò a lungo.

Le notizie riportate sono prese dal sito L'altra Romagna www.altraromagna.net

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