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Il periplo della valle del Rio S. Biagio

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CARESTE (S. ANDREA APOSTOLO) nella Valle del Savio in Romagna, Comunità e Giurisdizione di Bagno, da cui è 10 miglia toscane a grecale, Diocesi di Sarsina, Compartimento di Firenze.

Risiede sul contrafforte settentrionale del monte Mescolino, alla destra del fosso di S. Biagio, presso il confine del Granducato, e non più di 3 miglia toscane a ponente-maestrale di Sarsina.

Fu uno dei feudi dei Conti Guidi di Bagno, assegnato dalla Repubblica Fiorentina nel 1406 a Giovanni Gambacorti, al cui figlio per ribellione venne ritolto, nel 1453, con tutta la signoria di Val di Bagno (AMMIR. Istor. Fior.)

In Careste esisteva un piccolo eremo dei Camaldolensi (S. Lorenzo in Valle) soppresso dopo la bolla d’Innocenzo X (anno 1652) e riunito alla Badia di S. Maria di Bagno. La parrocchia di S. Andrea a Careste ha 65 abitanti. (1830)

DIZIONARIO GEOGRAFICO - FISICO - STORICO DELLA TOSCANA COMPILATO DA EMANUELE REPETTI

VOLUME PRIMO – FIRENZE - PRESSO L'AUTORE E EDITORE

COI TIPI DI A. TOFANI

1833

CARESTE, FRAZIONE DEI COMUNI DI Bagno di Romagna e Sorbano, situata alle origini del Fosso delle Tagliate, affluente sinistro del Savio, 4 chilometri a maestro di Sarsina. La parrocchia di Sant’Andrea di Careste, con 160 abitanti, appartiene alla diocesi di Modigliana.

Careste fu castello antico dei conti Guidi, dove esisteva il piccolo eremo camaldolese di San Lorenzo in Valle, soppresso nel 1632 con bolla pontificia, e riunito alla Badia di Bagno.

Nel 1371 Castrum Caresti con palazzo forte e 45 focolari faceva parte del Vicariato di Sarsina: poi passò a Firenze, e se ne perderono ben presto le tracce.

LA ROMAGNA – GEOGRAFIA E STORIA

ING. EMILIO ROSETTI

Tipografia CAPRIOLO e MASSIMINO

MILANO 1893

 

CARESTE, UN PAESE FANTASMA

Restano in piedi solo dei ruderi e la facciata della chiesa

C’è una parrocchia nel sarsinate che può essere definita "fantasma". Non ci abita più nessuno, le case dei 225 abitanti del 1938 sono ormai ruderi. Della grande e interessante chiesa resta intatta la bellissima facciata, che ha tratti di gusto classico.

Stiamo parlando di Careste località divisa fra Bagno di Romagna e Sarsina, che non compare nell’attuale elenco delle chiese della Diocesi. Nel 1967 infatti la vita della parrocchia è cessata, dopo mille anni di autonomia. Nel dopoguerra in tutta la vallata è avvenuto lo spopolamento che a Careste, e negli adiacenti Montalto e Ruscello, ha cancellato per sempre ogni traccia di vita. L’ultima messa viene celebrata nel 1965 e le poche famiglie rimaste vengono dirottate alla parrocchia di Ruscello, che chiuderà i battenti poco dopo, nel ’67.

La chiesa di Careste era stata ricostruita ex-novo nel 1926, dopo che il terremoto del ’19 l’aveva distrutta irrimediabilmente. In Curia a Sarsina rimane ancora il progetto originario. Sono stati salvati gli arredi più importanti, come la pala d’altare del 1731 raffigurante Sant’Andrea Apostolo, patrono della parrocchia.

Di fattura semplice, tale opera ci dà testimonianza della povertà dei mezzi, considerando i rattoppi apportati al quadro con carta comune e la cornice di un colore blu acceso, un esempio non troppo riuscito del "fai da te". La statua della Madonna, ottocentesca, e le due campane sono state spostate alla fine degli anni ’60 alla chiesa di Trappola di Nasseto, a servizio di quella comunità. Anno dopo anno, la chiesa e la canonica sono state corrotte dall’abbandono e dalle intemperie.

La zona di Careste è apprezzata da tanti come luogo di importanza naturalistica e mèta di escursioni. Si raggiunge prendendo la strada a destra dopo l’abitato di Sarsina.

Daniele Bosi

CORRIERE CESENATE

4 Marzo 2011

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